domingo, 20 de noviembre de 2011

Il Linguaggio degli orologi

Svegliarci un giorno
E renderci conto
Che abbiamo imparato a comprendere,
Il linguaggio degli orologi.

E che il tic-tac dei sui aghi non è già,
uno sfilare di rumori informi nell’udito,
e il suo slittare impercettibile
uno scorrere via della vita fra le nostre mani.

Forse dobbiamo tutti
Studiare le lingue del tempo
Il vento soave che accompagna la lancetta
Quando sotto il vetro che copre l’orologio, slitta.

Svegliarsi un giorno
E rendersi conto,
che a dire il vero non ce niente che sia finito
che per chi conosce il linguaggio di un orologio
non esiste nell’inizio nella fine
che tutti i momenti convivono
come un collage di suoni nella mente
nell’anima

forse
dobbiamo già partire
verso nuovi orizzonti
lasciare indietro
bufere
foglie secche
tesori dimenticati negli abissi del mare
e respirare
quel suono metallico dell’orologio
che ci manda indietro al silenzio del tempo
all’eco della nostra voce persa nella memoria

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