miércoles, 25 de mayo de 2011

Labirinto d'acqua, Io sono qua, Appassiti colmano

Labirinto d’acqua


Labirinto d’acqua
Soave
Liquido
Ventre

Memoria
Futuro placenta

Perdersi nei liquidi muri
Bagnandomi le mani e i piedi
Loti
Licheni

Entrare nel mio labirinto d’acqua

Entrare con il sole nei miei occhi
Nudo
Lontano dalla moltitudine

Ricordo
Calore
Diafana
Luce
Infanzia

Liquido
Profumo

Labirinto d’acqua
Tenero irremissibile straniarsi






Io sono qua

Io sono qua
Sono l’albero senza radici

La foglia liberata
Che senza itinerario alcuno
Vola

Io sono qua
Sono la bussola senza ago

Il nord del mondo
Di tutto magnetismo
Spogliato

Io sono qua
Sono il vagabondo senza mondo

Il camino che senza bordi
Si stende e abbraccia
La circonferenza intera del globo


Ascoltami bene:
Io sono qua
Sono l’albero senza radici:
la muta radice della esistenza
sono il granito immortale:
il grido sgarrato della caverna

Io sono qua
Sono immobilità
Ombra che tintina nella quiete
Carcassa di tronco dimenticata
Nell’uscio d’oro del nuovo mondo



Appassiti colmano


Appassiti colmano
agonia presente
le piegature del cielo
Questi sospiri

mi porta dove la sua tormenta?
al baratro forse dirompente burrone
rottura improvvisa della pianura
la monotonia?

o alla palude sterile della noia
eterno presente
pelle cifrata nel tempo?

domingo, 15 de mayo de 2011

Trasmutazione Tascabile, Il Passero di Fuoco

Trasmutazione Tascabile


Porto mondi nelle mie tasche
Mondi ridotti foglie secche
Serpenti notturni diventati prime ore dell’alba

Porto pazzie nella mia bocca masticate
Pazzie diventate ghiaccio innominabile
Serpenti, fatti striscia eterea di cielo


Porto il mio mare di aromi
Mescolati nelle mie tasche


Porto una era intera di miracoli che si affollano nella mia bocca
aspettando che l’ombra si consumi nelle zanne del serpente
che gli aromi diventino mondo e il ghiaccio foglia secca e la foglia
verde
cielo
giorno





Il Passero di Fuoco


Ed ero io chi speso dicevo
Di conoscere già le fauci della bestia
La feroce faccia del tedio
Persino il vuoto e il viso di acciaio del nulla

Ma danza macabra a volte la realtà,

Assieme al passero di fuoco:

Incendi ceneri
Fiamme macerie nell’aria

E le ombre
Le luci
Brillano con un nuovo colore
E alla tetra luce delle sue fiamme viola
Addirittura i contorni delle forme,
si sfumano
Ed è un inferno scorrere della corrente
E diventa un inferno cerchio di fiamme il nostro fiume
Quando plana il passero di fuoco sulle nostre teste
E il nostro torrente ardente attraversa i nostri giorni

E le fauci ci sembrano più terribili
E il tedio
L’angoscia
L’incertezza
Fanno una presa mortale della nostra carne

Ed ero io che dicevo di conoscere
Le trappole della quotidianità
L’abbraccio falso della notte
E il tintinnare senza ritmo delle mie mandibole nel freddo

Ed ero io che dicevo di conoscere
pefino questo fuoco che mi incenerisce,
l’angoscia

Il passero di fuoco:
la solitudine
il viso ardente del nulla

Lo schiacciante peso del vuoto