La febbre mi trascina al mio delirio
Allucinata solitudine di ricordi
Perfido caleidoscopio di tutto quello che non c'è più
Con la testa che mi gira fra le mie quattro pareti
Nel mio schermo fosforescente
Conato di vomito
Acidità
Delirio nella mia stanza che si stringe
Delirio nel mio girare catartico
Si stringono i muri
Crollano le torri
Cosa rimarrà dopo il cataclisma?
Solo la febbre allucinata, riempiendo le solitudini delle mie mattine
Inverno
Osservo timido
Intorpidito dal freddo contemplo
Il posato animo di ghiaccio della città
Piove e nevica sul porto
Il vento agita le sue barche
Il suo soffio ulula
Lungo lacerante lamento