viernes, 10 de enero de 2014

Due poemi...

L'ora dell'emozione più trasparente


'E l'ora dell'emozione più trasparente
qui, insieme al suono dell'onde
quando il pomeriggio finisce
e i bambini corrono sotto la calda luce del tramonto
e così, senza rendermene conto, da un momento all'altro
rimango da solo in mezzo a questa immensa psiaggia vuota

É l'óra dell'emozione più trasparente
quando ritorna incessante la marea verso la sua riva
e tu passi, all'improvisso
e da un momento all'altro
salti da uno scoglio verso le acque
insieme a un tipo che mi somiglia

Ora capisco
è l'ora dell'emozione più trasparente
qui, nel palpitante cuore del sogno
dove un'altra volta abbiamo
da poco passato i vent'anni
dove mi guardi un'altra volta con quegli occhi
e dove insieme al mio io di quegli anni
ti lanci

ci lanciamo


un'altra volta verso il mare


Soltanto dopo che gli ultimi uccelli saranno migrati


Soltanto dopo che gli ultimi uccelli saranno migrati
si aprirano di colpo e per sempre
le persiane del mondo
per lasciare che entri una volta per tutte
il chiarore della luna e delle stelle

Sarà dopo che le ultime maree saranno tornate a riva
e delle dalie di fuoco
e una giada rossa ardendo nei cristalli
saranno cadute in fiamme dal cielo
che sapremo del peso del vento nella memoria
del regno senza legge della parola
del rifugio del fulmine al riparo dall'ombra
delle foglie dell'albero, e delle sue radici di cristallo

domingo, 13 de octubre de 2013

Oggi, La Forza del Sogno

Oggi


Oggi come tante altre volte prima
Andrò alla stazione dei treni a prenderti
Fra piccioni che volano fra le travi
Fra gente che viene e che se ne va

Vedrò come ti avvicini con i tuoi passetti brevi


Oggi ti aspetterò.
E in tanto,
chissà riesca a non pensare,
-in tanto annunciano i treni in ritardo-
In quella sera d’inverno
In qui prendevi nella mia stanza
le tue cose prima di andare.

Quando io premevo con forza le mie labbra per non piangere.
E in tanto le tue cose sparivano per sempre nei tuoi bagagli,
e tu fissavi i tuoi occhi nei punti ciechi della stanza
-dicendo delle cose cadute già nell’oblio-
ed io premevo le mie labbra per non piangere
e le tue cose… che erano già i miei ricordi
Sparivano per sempre della mia vita nei tuoi bagagli

Oggi ti aspetterò nella stazione dei treni.

Oggi.

Oggi piove.
Piove su tutti i nostri ricordi.




Miremos la luz de la luciérnaga.

A ella se ha reducido el mundo.

-Domingo a Domingo. J. Teillie

La Forza del Sogno


Nel sospiro scagliato al futuro delle onde
vissi

Nell'istante eterno delle carezze
Nell'inconmensurabile fragore dell'estasi
naufragai dolcemente

E nacqui un'altra volta in mezzo al verde della mia isola
per contemplare il mio torrente con occhi di passero violeta

E fui ultima lucciola del mondo
Ultimo istante di sera di domenica
Postrero battere di ciglia di un eterna insonnia
che al sogno e la suo forza incontestabile
soccombe

viernes, 13 de abril de 2012

Nel cuore del sogno

Nel Cuore del sogno

Nel cuore del sogno
Mi sussurra trasparente la vita
il pentito colore di una sera
e l'ancestrale ritmo della camminata

Nel cuore del sogno
non e un pianto un pianto qualsiasi
e non è neanche pulso ancestrale
il mero battersi delle arterie sulla pelle

Nel cuore del sogno
Accarezza la distruzione il suo cadavere
passa col ronzio di uno sciame la pena
E si culla adormentato nel cielo l'oblio

Nel cuore del sogno
si alimenta di realtà il mio delirio
slitta nella sua follia il suo silenzio
si perde in ecchi ardente la tenebra

nel cuore del sogno
e di girasoli il colore dell'estate
e la entrata oscura al mondo onirico
non è soltanto lo sbadiglio che mastica la sua luna

nel cuore del sogno
non è un urlo un qualsiasi cielo lacerato
ne è tristezza, la prima crisalide vuota



cuore di sogno
perdizione di giglio, palpitare
ombra, specchio e sangue, spezzati

nel cuore del sogno
non è realtà il mero bramare il sospiro
ne è neanche un cammino,
il mero andarivieni
della estate,
fra la notte e la sua finestra


domingo, 26 de febrero de 2012

Cosa è il sogno?

Cosa è il sogno?


Cosa è il sogno?

Semplice materiale onirico intangibile?

L'eterno gioco che canta dietro a miei occhi?

La melodia che racconta l'anima di 'sto mondo?


Cosa é l'aria?

Una delle forme fisse del vento che viaggia?

Il fischio silenzioso che come carezza passa,

dalla gola fino ai polmoni?


E cosa dire della parola,

suoni affissi alla carta?

Meri segni che raccontano segni?

Rete chissá inutile che atenaglia forse l'essistenza?


E cosa é il parlare allora?

La nostra bocca che restituisce l'aria giá masticata?

Alchimia strana che rende suoni sensi?

O magari...

carezza onirica infinita che gioca con tutte le cose

o il tracciato stretto di un cerchio che non conterrá mai..

l'anima del sogno... l'occulto ordine delle cose...

viernes, 23 de diciembre de 2011

La Casa è in silenzio

La casa è in silenzio

La casa è in silenzio
Ci sono avanzi di cibi dimenticati sul tavolo
La luce di un sole incenerito che entra,
a fatica attraverso le persiane semiaperte
Ci sono pentole da lavare in cucina
Possa ceneri sporchi nel salone,


e la mia ombra fatta pezzi sparpagliata negli angoli
e fra le mia mandibole strette
l’acre sapore del silenzio masticato


porte semiaperte
odori penetranti

e impregnate nelle maniglie
la mi voce consumata per la notte


insetti strani ballando a controluce
e la mia mente oscillando nel ricordo
lo sciabordio mai calmo della memoria
il mare blu della nostalgia
E la lontana realtà del soffitto della mia stanza
Che pende come un ricordo sulla mia testa

domingo, 20 de noviembre de 2011

Il Linguaggio degli orologi

Svegliarci un giorno
E renderci conto
Che abbiamo imparato a comprendere,
Il linguaggio degli orologi.

E che il tic-tac dei sui aghi non è già,
uno sfilare di rumori informi nell’udito,
e il suo slittare impercettibile
uno scorrere via della vita fra le nostre mani.

Forse dobbiamo tutti
Studiare le lingue del tempo
Il vento soave che accompagna la lancetta
Quando sotto il vetro che copre l’orologio, slitta.

Svegliarsi un giorno
E rendersi conto,
che a dire il vero non ce niente che sia finito
che per chi conosce il linguaggio di un orologio
non esiste nell’inizio nella fine
che tutti i momenti convivono
come un collage di suoni nella mente
nell’anima

forse
dobbiamo già partire
verso nuovi orizzonti
lasciare indietro
bufere
foglie secche
tesori dimenticati negli abissi del mare
e respirare
quel suono metallico dell’orologio
che ci manda indietro al silenzio del tempo
all’eco della nostra voce persa nella memoria

domingo, 23 de octubre de 2011

Area e Acqua

Planiamo
Come pesci d'acqua
Planiamo
nella placida oceanica quiete dei cieli

Respiriamo mari
Nella nostra lunga traversata

Nuotiamo
Come rondini di cielo
Nuotiamo
nella vacuità eterea dei mari

Beviamo brandelli di nubi
Nella nostra lunga traversata

Scansiamo
Tornado di violente acque
Scansiamo
Mareggiate di infuriate nuvolosità

Celeste cielo
Nel calmo azzurro dei mari...
diluito

Azzurrata verde marea
Nell'immensità celeste del firmamento...
rovesciata

Colori del mondo
Confusi nel lungo viaggio
Nell'immensità e nel silenzio
Aria e acqua
Che nella loro lunga traversata
Si incontrano

Nella lunga infinita


Linea circolare dell'orizzonte